Atti degli Apostoli 7:2-38
(apri il capitolo completo)«Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentr'egli era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran,3e gli disse: "Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e va' nel paese che io ti mostrerò".4Allora egli lasciò il paese dei Caldei, e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.5In esso però non gli diede in proprietà neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio.6Dio parlò così: "La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in schiavitù e maltrattata per quattrocento anni.7Ma io giudicherò la nazione che avranno servita", disse Dio; "e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo".8Poi gli diede il patto della circoncisione; così Abraamo, dopo aver generato Isacco, lo circoncise l'ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
9I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero, perché fosse condotto in Egitto; ma Dio era con lui,10e lo liberò da ogni sua tribolazione, e gli diede sapienza e grazia davanti al faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
11Sopraggiunse poi una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan; l'angoscia era grande, e i nostri padri non trovavano viveri.12Giacobbe, saputo che in Egitto c'era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.13La seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e così il faraone venne a sapere di che stirpe fosse Giuseppe.14Poi Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone.15Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri;16poi furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem.
17Mentre si avvicinava il tempo del compimento della promessa fatta da Dio ad Abraamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto,18finché sorse sull'Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.19Costui, procedendo con astuzia contro il nostro popolo, maltrattò i nostri padri, fino a costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non fossero lasciati in vita.
Es 2:14; 3:1-10 (Eb 11:23-29; Sl 105:26-45; 106)
(Lu 16:29; Gv 5:45-47) 1R 8:12-2720«In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;21e, quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come figlio.22Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani e divenne potente in parole e opere.
23Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli di Israele.24Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, colpendo a morte l'Egiziano.25Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non compresero.26Il giorno seguente si presentò a loro, mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: "Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate torto a vicenda?"27Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi?28Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'Egiziano?"29A queste parole Mosè fuggì, e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.
30Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente.31Mosè guardò e rimase stupito di questa visione; e, come si avvicinava per osservare meglio, si udì la voce del Signore:32Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe. Mosè, tutto tremante, non osava guardare.33Il Signore gli disse: "Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro.34Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto".
35Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice?", proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno.36Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nel paese d'Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quarant'anni.37Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: "Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me".38Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi.