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PAROLE SCOMODE

 Siamo in dialogo con Dio. Ciascuno può parlare con Lui e senz’altro Dio parla ad ognuno di noi. Lo fa attraverso la creazione, la coscienza, le Scritture, la persona di Gesù, lo Spirito Santo. Potremmo non parlare e non ascoltarLo, ma Lui continua a parlare al nostro cuore e, quand’anche non volessimo parlare con Dio, prima o poi dovremo farlo (cfr. lettera ai Romani 14:10 «…tutti compariremo davanti al tribunale di Dio»). Intanto le Sue parole rivelano il Suo amore, la Sua compassione, la Sua comprensione e il Suo perdono.

L’esempio pratico lo troviamo nei dieci lebbrosi che cercavano guarigione; essi trovarono quanto richiesto da un semplice dialogo con Cristo! Dal Vangelo di Luca 17:12-19: «…entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati».

Un’osservazione di Gesù. Il racconto ci mostra che solo uno dei dieci guariti dalla lebbra tornò indietro a ringraziare Gesù, perciò Egli osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parole scomode. La parola scomoda, per quanti hanno ricevuto i doni di Dio, è nell’osservazione fatta da Gesù che ci interroga e ci spinge a trovare una risposta: «Dove sono gli altri?» Dove sei tu che hai ricevuto la vita da Dio? Dove sei tu che hai incontrato il Signore, che hai ricevuto la benedizione di Dio, la Sua guarigione, il Suo perdono per i tuoi peccati? Se questa è una parola scomoda per quanti vanno da Gesù per un miracolo e poi si dimenticano di Lui, ce n’è un’altra riservata ai dodici discepoli che Lo seguono da tempo.

Ce ne parla Giovanni: «Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» (Vangelo di Giovanni 6:66-68). Gesù ci interroga, ci spinge a leggere la realtà, a considerare le possibilità, a riflettere seriamente sulle nostre scelte. Perciò Pietro, svelto di mente e di azione, comprende la situazione e afferma: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Dio sia lodato per le parole belle e amorevoli che ci dice, ma anche per quelle che ci paiono più scomode e imbarazzanti perché ci spingono a guardare dentro di noi e fare delle scelte, a considerare che cosa è verità e che cosa è meglio per la nostra vita… accettare Gesù come Salvatore e seguirLo è la cosa migliore!

Franco Spina

da Cristiani Oggi – febbraio 2023