Scoprire l’amore del Padre

La testimonianza di mia madre  https://www.assembleedidio.org/cristiani-oggi/dalla-schiavitu-alla-liberazione/  si completa con questi versetti che sono davvero preziosi e hanno incoraggiato anche me: “Infatti io so i pensieri che medito per voi, dice il Signore, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza” (dal libro del profeta Geremia 29:11) e anche: “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo” (dal libro del profeta Isaia 43:4). Desidero raccontare le tante cose che Dio ha fatto per me, in me e nella mia vita. Gli ambiti in cui Dio è intervenuto e in cui ho visto la Sua mano operare mi riempiono di gratitudine e mi fanno scoprire, in ciò che vivo, la Sua fedeltà. C’è un aspetto su cui voglio soffermarmi: sono cresciuta in una casa in cui ho scoperto che cosa fosse l’amore solo attraverso le cure che mia mamma aveva per me; per il resto, purtroppo, tutto era ben lontano dall’amore, dalla pace e dalla serenità.

Si viveva un clima violento verso mia mamma e anche verso di me; sia negli atti che nelle parole, tanto che mi sembrava addirittura di poter respirare violenza nell’aria non appena si entrava in casa e si chiudeva la porta d’ingresso. Ricordo che un pomeriggio, avevo circa 7 anni, ero nella mia cameretta e cercavo di imparare a memoria una poesia per la scuola, ma non riuscivo né a leggere né a ripetere nulla, perché le urla dei litigi tra i miei genitori e i rumori della violenza che si stava scatenando tra loro, tra la cucina e la sala, erano troppo alti e sovrastavano non solo la mia voce ma anche i miei pensieri e, probabilmente, pure la mia speranza di avere un briciolo di pace. In quel momento, mossa dalla disperazione, decisi di rivolgermi a Dio. Piangendo pregai in modo spontaneo: “Dio, sono molto stanca, so che se Tu vuoi puoi permettermi di avere una vita diversa da questa; se mi stai ascoltando, cambia la mia situazione e il mio futuro”. Da quella richiesta sono passati molti anni, e Dio ha ascoltato il grido del mio cuore, non è stato disinteressato, ha accolto il mio bisogno. Dio ha cambiato la situazione, ma soprattutto ha guidato i percorsi della mia vita in modo tale da permettermi di incontrarLo. Lui si è fatto conoscere in molti modi da me, ma se dovessi sceglierne uno che mi commuove profondamente e che reputo cruciale nella mia relazione con Lui sarebbe sicuramente questo: l’aver scoperto Dio che si avvicinava a me, mi sceglieva e mi voleva come figlia.

Avendo avuto un genitore violento e completamente disinteressato, che ha proseguito la sua vita come se io non esistessi, dimenticandomi completamente e lasciando solo delle profonde ferite in me, mi rendo conto che ha avuto e ha tuttora un peso molto grande scoprire che Dio, invece, ha deciso di cercarmi e avvicinarsi a me pagando un caro prezzo con l’intento di farmi diventare Sua figlia. Non solo, Lui mi fa scoprire ogni giorno che cosa significhi avere un Padre e lo fa prendendosi cura di me, guarendo le mie ferite, parlandomi, consigliandomi, guidandomi, ascoltandomi, proteggendomi, avendo il Suo sguardo e il Suo interesse per la mia vita, facendomi sentire che non mi abbandonerà mai, insegnandomi con pazienza ciò che è buono per la mia vita, prendendosi i miei pesi e amandomi per come sono, ma anche facendomi crescere e maturare secondo le strade che traccia per me. L’apostolo Paolo parla di queste realtà spirituali in questi termini: «Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio» (lettera di Paolo ai Galati 4:4-7).

Sono profondamente grata a Dio per avermi reso Sua figlia, attraverso l’opera della salvezza e della nuova nascita, per avermi cercata e aver scelto di essere mio Padre, per farmi sentire amata e per tenere nelle Sue mani la mia vita. Lo ringrazio per l’opera che ha iniziato in me perché so che, nella Sua fedeltà e anche in mezzo alle difficoltà, la continuerà fino a condurla a compimento.

Se stai leggendo queste righe e stai vivendo o hai vissuto situazioni simili o magari diverse ma che, in qualche modo, ti fanno sentire imprigionata/o, rivolgi il grido del tuo cuore a Dio, svuota tutte le tue lacrime e la sofferenza che sta riempiendo la tua mente e la tua esistenza, davanti a Lui.  PermettiGli di entrare nel tuo cuore e di operare nella tua vita. Dio ti ama, vuole salvarti diventando tuo Padre e il Signore della tua vita.

una figlia

da Cristiani Oggi – novembre 2023