Pace, cari nel Signore e amici! Sono Teresa Giuliano (Terry per chi mi conosce) da Brescia, e desidero condividere con voi la mia esperienza con il Coronavirus COVID-19.
Tutto inizio’ alla fine di febbraio, tra il 26 e il 27 . Avevo la febbre alta, dolori lancinanti al fianco destro e un forte mal di testa. Pensavo di essere nel pieno di una forte colica renale.
Pazientai qualche giorno ma il primo di marzo, vedendo il perdurare della situazione, mio marito mi porto’ all’Istituto Ospedaliero Poliambulanza di Brescia.
Dopo vari accertamenti, ecografie e una TAC, mi dissero che avevo contratto una polmonite e che mi avrebbero sottoposto a tampone. Purtroppo l’esito di quel tampone fu che ero positiva alla presenza di Coronavirus Covid-19. Inizialmente non capivo il perche’ della cosa. Mi ero presentata all’ospedale per un forte dolore al fianco, perche’ allora questo virus?
Da li’ a pochissimo, mi trasferirono al reparto di medicina dove iniziarono una cura anti virale, senza l’ausilio dell’ossigeno. I medici mi dicevano che tutta stava andando bene e che se per tre giorni non avessi avuto febbre, mi avrebbero dimesso. Purtroppo io mi sentivo sempre peggio e la febbre non diminuiva, pertanto i medici decisero di trasferirmi in un’altra struttura dedicata ai malati di Covid-19 per un periodo di quarantena.
Dopo circa 10 giorni improvvisamente la mia situazione clinica precipito’, mi sentivo morire! Mi misero una mascherina con l’ossigeno perche’ non c’erano respiratori disponibili, ma il Signore aveva gia’ la mia vita e il controllo della situazione nelle Sue mani, Lo sentivo vicino anche se ero molto spaventata. Mi spostarono al reparto di terapia sub intensiva, dove con modi un po’ bruschi mi spinsero a respirare attraverso una specie di casco in cui era fatto affluire un forte flusso di ossigeno quasi gelato, incoraggiandomi quasi gridando: ‘Respiri! Respiri! Altrimenti lei muore!’ In quel momento persi i sensi, e non seppi piu’ che cosa stesse accadendo intorno a me, ero incosciente. Fui stata intubata e sedata pesantemente. Ero davvero gravissima al punto che ebbi anche un arresto cardiaco, per cui dovettero rianimarmi e praticarmi la tracheotomia. I miei polmoni si erano letteralmente fermati, erano a zero!
Grazie a Dio, ancora non mi rendo conto come (so che e’ stato il Signore), ma ebbi avuto un posto in terapia intensiva con ventilazione: era il 12 marzo e rimasi sedata fino al giorno 30 senza alcun contatto con nessuno. La fratellanza e i miei familiari stavano pregando per me. La notizia si diffuse e altre Chiese in Italia e all’estero ebbero in cuore di unirsi formando come delle catene di preghiera che ininterrottamente presentavano il mio caso all’Iddio vivente. Ogni mattina i miei familiari contattavano l’ospedale, ma la risposta per giorni rimase la stessa: la situazione era sempre grave, non si vedevano miglioramenti.
Grazie a Dio, nessuno smise di pregare e chiedere l’aiuto di Dio, di avere fiducia che Gesu’ mi avrebbe guarita! Avrebbe compiuto il miracolo! Infatti dopo circa 18 giorni cominciai a migliorare e il 31 mi svegliarono: avevo cominciato a respirare da sola! Per i medici questo miglioramento fu straordinario e inaspettato, Dio mi aveva ridato la vita, e da quel momento sono migliorata a grandi passi e, grazie al Signore, il 17 aprile ritornai a casa. Sono riconoscente al nostro Salvatore Gesu’ Cristo che ha permesso tutto questo, rafforzando la mia fede e dandomi questa opportunita’ di testimoniare che non c’e’ altro Dio all’infuori di Lui.
Terry Giuliano
pubblicato su Cristiani Oggi maggio 2020 – tutto il numero è disponibile qui: