Fin da piccola ho sentito parlare di Gesù perché frequentavo una comunità evangelica con la mia famiglia, ma nell’adolescenza non considerai più la necessità di una posizione spirituale vicino a Dio, così ricercavo la mia identità nelle amicizie.
Nacquero diversi problemi in famiglia che divennero per me motivo di preoccupazione. Questo mi portava a fine giornata una grande tristezza e anche il mio rendimento scolastico ne soffriva. Qualche anno dopo morì una cara zia che era molto credente e, nel ricordarla, mi vennero in mente i momenti in cui mi leggeva semplici pubblicazioni che parlavano di Gesù. Il ricordo più bello per me era un suo regalo: una Bibbia. Nel donarmela mi disse: “Sono sicura che un giorno tu la leggerai e capirai quanto Gesù ti ama!”.
Grazie a questo ricordo e all’incoraggiamento di una giovane, frequentai più assiduamente le riunioni nella comunità trovando conforto nell’ascolto della Parola. Molti credenti che si ricordavano di me da bambina, mi incoraggiarono dicendomi che stavano pregando per me. Un giorno partecipai ad un incontro interprovinciale fra comunità evangeliche nel corso del quale, per la prima volta, sentii realmente la presenza di Dio. Conservai questa esperienza nel mio cuore fino a quando una sera, nella mia cameretta, mentre ascoltavo la radio, cominciai a sentire dentro di me il bisogno e il desiderio di un cambiamento. Aprii il mio cuore, mentre le lacrime mi scendevano sul viso e mi rivolgevo a Dio. In quel momento un cantico cristiano venne trasmesso alla radio, e le parole mi raggiunsero il cuore: “Lui sta bussando al tuo cuore, ti sta chiedendo di arrenderti, abbandonandoti al Suo amore. Rispondi sì, a Lui che è il Signor, con un pianto di gioia le tue paure porterà via. La Sua presenza è forte in te, sei certa che Gesù vive in te, una nuova vita ti aspetta ormai con Gesù, e da ora in poi sarà al tuo fianco”.
Il Signore stava iniziando a scrivere la nuova storia della mia vita. Il Suo amore mi aveva afferrato; mi inginocchiai a terra, chiedendoGli perdono per i miei peccati alzando le mani in segno di arresa.
Chiedendo a Dio di darmi conferma in merito alla salvezza, aprii la Bibbia (quella regalatami dalla zia) e i versi del Vangelo di Matteo al capitolo 14 attirarono subito la mia attenzione: “Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!»”. Mi identificai nella figura di Pietro, e dissi anch’io: “Signore, salvami!”. Sentii un grande peso scivolare via dal mio cuore e una profonda gioia entrare dentro di me. In quel momento riconobbi che Egli era veramente il Figlio di Dio! Da quella sera non sentii più la necessità di assomigliare ai miei amici identificandomi con quanto facevano, perché la vera identità si acquisisce nel Signore.
I miei fratelli si accorsero del mio cambiamento, e questo li aiutò portandoli anche loro alla salvezza in Gesù.
Anche nel momento della prova più dura il Signore dimostrò di essere con me. Nel giugno 2009 mio fratello maggiore subì un incidente stradale, e rimase in coma. I medici, fin dal primo momento, comunicarono che la situazione era molto grave e, una settimana dopo, il Signore lo chiamò a Sé. Nonostante il forte dolore del distacco il mio cuore rimase sereno e fortemente ancorato in Dio; credevo che come Pietro potevo “camminare sulle acque” perché il Signore era con me e avevo la speranza che mio fratello si trovava alla presenza del Signore.
Nella Sua parola infatti vi è scritto che chi crede nel Signore, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in Lui non morirà mai. Ho sperimentato la verità di questa potente promessa del nostro Salvatore Gesù Cristo!
Non avevo dubbi che Dio mi avrebbe consolato e resa forte nello Spirito per rendermi capace di essere una testimonianza per gli altri. Questa mia attitudine fu utile nella mia famiglia per prendere l’importante decisione di donare gli organi, secondo il desiderio di mio fratello, per salvare la vita di altri.
Dopo poco tempo conobbi Luca, oggi mio marito, un dono e una benedizione per me e la mia famiglia. Il Signore ci ha dato grazia di sposarci il 25 maggio 2014 e questa è solo una delle grandi cose che Dio ha compiuto. Non basterebbe un libro per raccontare le Sue opere meravigliose e la Sua fedeltà incommensurabile.
Oggi con cuore grato continuo a servire il Signore cercando sempre di più di compiacerLo, perché i piani che Lui ha per me sono migliori dei miei.
Lucia
Cristiani Oggi – gennaio 2021