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Osservatorio cristiano

Le vie del Signore

In tutta la Bibbia vediamo che al Signore interessano le nostre vie, cioè la direzione che prende la nostra vita, piuttosto che qualche azione isolata. È significativo vedere che il Cristianesimo veniva chiamata la Via: “Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme” (Atti 9:2), o la nuova Via: “Ma siccome alcuni si ostinavano e rifiutavano di credere dicendo male della nuova Via davanti alla folla, egli, ritiratosi da loro, separò i discepoli e insegnava ogni giorno nella scuola di Tiranno” (Atti 19:9). In Ezechiele 18:23-32 c’è un dialogo tra Dio e il popolo ribelle proprie sulle vie da seguire. Impariamo che cosa richiede Dio per la nostra via, per camminare in modo da piacere a Lui.

La via parte da dentro, dal cuore

La via da seguire non è l’espressione di comportamenti esteriori che impariamo imitando gli altri. La legge del Signore scritta nei nostri cuori si esprime attraverso i nostri comportamenti ed atteggiamenti esteriori: “Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario!” (Salmo 84:5). Non si tratta di persone intrinsecamente buone, ma di quelli che hanno imparato dal Signore, che è buono: “Il Signore è buono e giusto; perciò insegnerà la via ai peccatori. Guiderà gli umili nella giustizia, insegnerà agli umili la sua via. Tutti i sentieri del Signore sono bontà e verità per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze” (Salmo 25:8-10). Per imparare, ci vuole non solo l’umiltà ma anche l’ubbidienza: “Il Signore vi darà, sì, del pane d’angoscia e dell’acqua d’oppressione, ma quelli che ti insegnano non dovranno più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi ti insegna. Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»” (Isaia 30:20,21).

 Il cuore è ingannevole

È tragicamente possibile ingannarci sulla realtà che c’è nel nostro cuore: “C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte” (Proverbi 14:12). “Tutte le vie dell’uomo gli sembrano rette, ma il Signore pesa i cuori” (Proverbi 21:2). Ecco perché dobbiamo aprire del continuo il nostro cuore davanti al Signore perché sia Lui a indicarci quando deviamo dalla Sua via: “Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna” (Salmo 139:23,24).

La vera via è diritta

Nel mondo si impara ad operare con tanti sotterfugi. Il credente si trova invece sulla via retta: “La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine” (Proverbi 21:8). Questo apparentemente comporta maggiori difficoltà, ma conviene. Il Signore ci aiuta lungo la strada diritta, e appiana gli ostacoli: “La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto. Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima” (Isaia 26:7,8).

Dobbiamo capire la via da seguire

Dopo il ritorno in Giudea degli esiliati, ben presto fu abbandonato il lavoro di ricostruzione del tempio. La parola del Signore rivolta tramite Aggeo e Zaccaria mirava a fare comprendere la situazione: “Riflettete bene sulla vostra condotta! (Riveduta: Ponete ben mente alle vostre vie!)” (Aggeo 1:5). Paolo spiega agli Efesini che si tratta di non agire con superficialità e incostanza: “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore” (Efesini 5:15-17). Prima di attraversare il Giordano, Giosuè fece andare avanti i Leviti con l’Arca perché il popolo potesse vedere bene la via per la quale doveva passare. Tuttavia, non dobbiamo pretendere di capire o sapere tutto prima di ubbidire al Signore. La riflessione non deve impedire l’azione.

Non camminare per la via di questo popolo

Siamo circondati da esempi negativi. La nostra scelta di camminare nelle vie del Signore presuppone respingere le cose tanto in voga presso amici, parenti e conoscenti: “Così infatti mi ha parlato il Signore, quando la sua mano mi ha afferrato, ed egli m’ha avvertito di non camminare per la via di questo popolo” (Isaia 8:11). Dobbiamo prendere una ferma decisione: “Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome del Signore, nostro Dio, per sempre” (Michea 4:5). Così diventeremo noi un esempio: “Ritorneranno essi a te, ma tu non ritornerai a loro” (Geremia 15:19).

Non chiunque mi dice: Signore, Signore!

Quando si trova in difficoltà, l’uomo tende ad accusare il Signore perché confonde la via con qualche azione: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: «Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciati demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti?» Allora dichiarerò loro: «Io non vi ho mai conosciuti: allontanatevi da me, malfattori!»” (Matteo 7:21-23). Il Signore conosce le nostre vie. Siamo sicuri di essere da Lui riconosciuti in quel giorno? Siamo costanti nelle Sue vie? “Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità?” (Galati 5:7). Riprendiamo la via dell’ubbidienza al Signore.