CONVEGNO PASTORALE ADI NELL’ERA DELLA PANDEMIA

È stato detto e ripetuto che dovremo imparare a convivere con il COVID-19 e non si sa per quanto tempo, per lo meno finché non sarà scoperto, testato, approvato dalle autorità competenti, prodotto e somministrato con una massiccia profilassi il vaccino adatto oppure messa a punto ovvero scoperta una terapia farmacologica efficace. È una convivenza che “sta stretta” e che richiederà ancora modalità addirittura innovative di adattamento, ma è necessaria, anzi indispensabile. Non è facile contemperare, nel nostro caso, l’esercizio della libertà di culto e le esigenze legate alla salvaguardia della salute pubblica, ma occorrerà trovare un equilibrio che garantisca l’una e l’altra. Per i credenti evangelici la comunione con Cristo non dipende dalla presenza in un luogo fisico, che anzi persiste anche quando i locali di culto sono chiusi, sebbene si desideri tornare al più presto a vivere la comunione fraterna nell’incontrare fisicamente fratelli e sorelle per offrire insieme il culto al Signore. Allora strumenti e modalità nuove nel tentativo di mantenere comunque viva la “comunione” fraterna, sebbene “virtuale”, sono già stati prima sperimentati e poi ampiamente utilizzati nel corso di questi mesi, a partire già dai giorni successivi al fatidico 8 marzo 2020. Quanti culti, meditazioni della Parola di Dio, studi biblici, preghiere, testimonianze, riunioni di evangelizzazione si sono tenute impiegando i mezzi tecnologici più svariati, dal semplice messaggio registrato sul cellulare al culto svolto sulle piattaforme, con i quali anche i credenti più anziani hanno ormai preso confidenza.

 

UNA GIORNATA STORICA

Le chiese ed i credenti delle Assemblee di Dio in Italia, in questi ultimi due mesi, di occasioni storiche ne hanno vissute diverse, a cominciare dalla Giornata Nazionale di Preghiera del 22 marzo scorso, mai tenuta prima in “modalità virtuale”, anche se eravamo raccolti in preghiera ciascuno a casa propria, alla quale ne è seguita un’altra il 26 aprile 2020, per proseguire con le riunioni del Consiglio Generale delle Chiese, di tanti Comitati, Consigli di Amministrazione e Consigli di Chiesa, tutte tenute su varie piattaforme, oltre alle lezioni dell’Istituto Biblico Italiano, anch’esse succedutesi con il sistema della didattica a distanza. In pochi avevano sentito parlare di “conference call” prima del mese di marzo 2020, questa ora è diventata un’espressione che di forza si sta imponendo come un anglicismo della lingua italiana, insieme ad altri termini che questa fase della nostra vita ci ha insegnato.

Nel quadro appena tratteggiato e utilizzando questi strumenti si erano già tenute riunioni tra pastori delle ADI nell’ambito delle singole Zone di Giurisdizione, ma mai prima d’ora si era svolto un Incontro Pastorale Nazionale ADI “da remoto”. Anche questo “evento” si è verificato! Vista la disponibilità di un numero cospicuo di collegamenti possibili su una piattaforma digitale, il Consiglio Generale delle Chiese, nella riunione dello scorso 16 aprile 2020, “vista la sospensione del XXVII Convegno Pastorale ADI, a causa dell’epidemia ancora in corso” deliberava “di tenere un culto in video conferenza per il 1° maggio 2020, alle ore 16.30”. Si decideva di far seguire al culto una “informativa sulla situazione generale dei credenti delle chiese ADI in relazione all’epidemia del COVID-19” e di invitare per la predicazione della Parola di Dio il fratello Tommaso Grazioso, residente negli Stati Uniti d’America, ma ben conosciuto in Italia. L’invito sarebbe stato esteso, oltre che a tutti i pastori iscritti nel Ruolo Generale dei Ministeri ADI anche ai conduttori di chiesa incaricati dai vari Comitati di Zona, così come al Consiglio Generale e ai responsabili di comunità delle Chiese Cristiane Italiane del Nord Europa.

È partita immediatamente l’organizzazione dell’appuntamento con i relativi contatti, innanzi tutto con il fratello Grazioso con il quale si doveva procedere per tentativi di connessione, quindi con i Comitati e i Servizi delle ADI da coinvolgere, a partire dal Comitato Internet e dal Servizio Audiovisivi, che avevano già saggiato le loro abilità tecniche nel corso delle Giornate Nazionali di Preghiera e nei giorni dal 7 al 25 aprile 2020, in cui tutti i credenti delle chiese ADI sono stati invitati ad un’ora di preghiera mattutina dalle 7.00 alle 8.00. Eravamo tutti consapevoli che il Convegno non sarebbe stato in nulla simile ai Convegno Pastorali ADI degli ultimi 50 anni, con almeno tre giorni spesi con tutto il corpo pastorale, raccolti intorno al Signore e alla Sua Parola, con riunioni di preghiera, di studio biblico, culti serali, celebrazione della Cena del Signore. Pur tuttavia era il caso di sperimentare almeno questa soluzione, minima e certamente insufficiente, ma comunque utile ai fini di un incontro fraterno, osservando alcuni su una pagina e cercandone altri su quelle successive, anche se sarebbe stato impossibile vedersi fisicamente, salutarsi, scambiarsi due parole, stare seduti uno accanto all’altro, avvertire l’incoraggiamento nella preghiera, percependo l’attenzione durante le riunioni e condividendo la comunione con il Signore.

 

UN PROGRAMMA ESSENZIALE

L’incontro è iniziato regolarmente all’ora stabilita, con qualche minuto di attesa in cui i pastori hanno “stazionato” nella waiting room e poi sono stati ammessi alla riunione. Man mano che i conduttori collegati entravano, le loro facce si susseguivano sul monitor. I tentativi di riconoscerli non sono sempre andati a buon fine. Sfondi, angoli di stanze, librerie alle spalle, finestre, insomma le prospettive più svariate con la telecamera che ha “messo il naso” nelle case di tutti noi, fornendoci uno spaccato degli ambienti dove abbiamo trascorso le lunghe giornate degli ultimi due mesi. Il numero dei contatti saliva man mano che i primi minuti trascorrevano. Circa 700 collegamenti, dietro i quali, secondo alcuni, almeno 2.000 partecipanti, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, dall’Italia, alla Germania, alla Francia, alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti. Il fratello Gaetano Montante assumeva la presidenza della riunione e dopo il benvenuto rivolto al fratello Tommaso Grazioso e al fratello Salvatore Talarico, Presidente delle Chiese Cristiane Italiane del Nord Europa, così come a tutti i partecipanti, dava lettura del Salmo 46 e chiamava a pregare il fratello Spiridione Strano, guarito dall’infezione del COVID-19, insieme a due altri pastori, i fratelli Di Modugno e Frischetto. Toccante a questo proposito la testimonianza resa dal fratello Salvatore Talarico, anche lui pesantemente ammalatosi a causa del coronavirus e miracolosamente preservato dal Signore dopo diversi giorni di terapia intensiva. La predicazione della Parola di Dio del fratello Tommaso Grazioso, tratta da Atti 1:6, 7, ha toccato temi di grande attualità affrontati in una prospettiva biblica, con “taglio nettamente pentecostale”, evidentemente unta dallo Spirito Santo. La preghiera di ringraziamento conclusiva affidata al fratello Giuseppe Tilenni veniva seguita da una sintetica informativa sul contagio in Italia, in alcuni paesi europei, negli Stati Uniti d’America che ha colpito credenti e pastori, compresi undici credenti e ben quaranta in Francia, di cui due pastori, che il Signore ha chiamato a Sé, insieme al resoconto di iniziative umanitarie assunte in questa fase dal Consiglio Generale delle Chiese e da un numero cospicuo di chiese locali. Ciascuna fase del culto è stata introdotta da inni eseguiti da coristi delle nostre chiese, ciascuno da casa propria, distanti, ma uniti da una medesima attitudine di lode a Dio.

 

UN ESITO INASPETTATO

Inusitato, mai sperimentato il sistema, adottato in una situazione di emergenza mai affrontata prima, ma edificante l’esito, anche se il rammarico di non aver potuto tenere un Convegno Pastorale “in piena regola” rimane. La massiccia partecipazione, l’atmosfera fraterna ed edificante, ma soprattutto la predicazione della Parola di Dio, hanno lasciato il segno seppur nell’esiguità del tempo trascorso insieme e nonostante la distanza geografica che la tecnologia moderna non riesce ad annullare. Tutto ha contribuito a farci comunque apprezzare ancora maggiormente le tante volte in cui abbiamo avuto occasione di incontrarci fisicamente, tenere le nostre riunioni regolarmente e con soddisfazione reciproca. Il bilancio positivo di tutti gli aspetti dell’incontro, da quello spirituale a quello tecnico, è unanimemente riconosciuto. Il Signore ha voluto consolarci nonostante la brevità della riunione, come se avessimo assunto “un condensato in pillole” di ciò che sarebbe potuto essere un vero e proprio Convegno Pastorale, nel quale ci saremmo potuti immergere dal primo fino all’ultimo giorno. Un ringraziamento al Signore, ai pastori che hanno partecipato, ai fratelli che hanno profuso tutto il loro impegno e tutte le loro abilità tecniche per la buona riuscita dell’incontro. La nostra preghiera è che quando “l’inverno” di questa stagione di pandemia sarà ormai alle spalle, il Signore ci dia grazia di vedere il frutto del seme sparso in ogni modo e in ogni riunione, che nel frattempo, proprio sotto la neve e il freddo delle difficoltà, è però morto e ha prodotto un raccolto prezioso alla gloria di Dio!

Eliseo Cardarelli