Benedetto l’uomo che confida nel Signore e la cui fiducia è il Signore! Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume: non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto (Geremia 17:7-8)
Quando ci si avvicina all’anno nuovo è naturale sperare che possa essere migliore, che possa darci la possibilità di un nuovo inizio, di metterci alle spalle le cose che ci hanno preoccupato e appesantito nell’anno che sta finendo.
E se invece il Signore dovesse permettere che il 2022 continuasse a “sfidare” la nostra fede come è accaduto negli ultimi due anni, che cosa faremmo? Ci abbandoneremmo alla disperazione inveendo contro tutto e tutti? Oppure ci metteremmo in stand-by aspettando tempi migliori e occasioni più favorevoli, mettendo in pausa la nostra devozione, la nostra consacrazione e il nostro servizio?
Eh no, fratelli e sorelle, non possiamo permettercelo!
Se l’attuale momento sfavorevole dovesse prolungarsi anche nell’anno che è appena iniziato, la Parola di Dio ci garantisce la possibilità non tanto di “sopravvivere” nell’attesa che tutto finisca, ma di vivere pienamente, continuando a portare frutto per la Sua gloria.
Geremia vede che l’uomo che confida è in Dio in grado di portare frutto nonostante la siccità e non per le sue qualità ma grazie al suo rapporto con Dio: è benedetto perché confida nel Signore e la sua fiducia è il Signore!
Osserviamolo quest’albero mentre rende onore a Colui che l’ha piantato.
Le sue radici
Come le fondamenta per la casa, così le radici per l’albero sono la parte nascosta, ma la più importante. Piantato vicino all’acqua della Grazia, l’albero della nostra vita trova tutto quanto gli necessita per crescere in maniera continua, costante e completa. Oggi viviamo un’epoca di grande superficialità, ma questo non significa che ci dobbiamo adeguare e nemmeno che ci dobbiamo arrendere ad un’esteriorità vuota, ridondante e inconcludente. Diversi, in questo periodo, si sono perduti o inariditi, alcuni finendo per abbandonare il Signore e la comunità perché purtroppo le loro radici non erano profonde. Dio ci aiuti a mettere “radici in basso” così che né le intemperie né la siccità potranno trascinarci via.
Il suo fogliame
Quando viene la calura, il credente “radicato” non se ne accorge, non si fa condizionare. Che spettacolo vedere un albero verde svettare in mezzo all’aridità! Mi sono trovato più volte nel deserto del Sahel, in quella fascia dell’Africa subsahariana di passaggio climatico tra il deserto del Sahara e la savana, e rimanevo incantato dalla presenza di alberi maestosi, come il baobab, o da frutto come il mango, che spiccavano in mezzo alla vegetazione desertica. Se è vero che non dobbiamo essere superficiali e non possiamo permetterci di essere “solo” apparenza, è anche vero che la grazia di Dio trasforma la nostra immagine e ci permette di mostrare volti sereni con occhi pieni di luce e di fiducia in un mondo di sguardi spenti e senza speranza!
Il suo frutto
Le radici sono necessarie, la chioma è essenziale, ma il frutto è irrinunciabile. Nell’anno della siccità l’albero non entra “in protezione”, come le moderne centraline elettroniche dei motori delle auto, e non si mette “in riserva”, ma continua a portare frutto, manifestando il “carattere” di Cristo che si evidenzia con pensieri, sentimenti, parole e buone opere, all’insegna dell’amore.
Dio ci illumini per farci capire che possiamo portare frutto anche se stiamo vivendo un momento difficile, perché la Sua grazia è più che sufficiente a farci prosperare nelle difficoltà.
Perciò, se il 2022 dovesse rivelarsi, anche soltanto in parte, ancora l’anno della siccità, non smettiamo di amare e perdonare, e non cessiamo di servire e sostenere l’opera di Dio.
Vogliamo continuare ad annunciare al mondo Gesù Cristo che dona il perdono dei peccati, la vita eterna, la pace, la speranza e le benedizioni a tutti quelli che confidano in Lui!
Cari fratelli e sorelle in Cristo, cari conservi nel ministero, qualunque sia la stagione nella quale ci stiamo inoltrando, preghiamo che Dio possa concedere alle nostre famiglie, alle nostre Comunità e a tutta la Sua opera di continuare a essere benedetti e di benedizione, nonostante tutto, come recita un bellissimo canto che prende spunto dal testo biblico di Giobbe 13:13: “Succeda quel che succeda, io spererò ancora!”
Dio ci aiuti affinché le nostre radici siano sempre più aggrappate a Cristo, il nostro fogliame sia sempre più verde e il nostro frutto sia sempre più abbondante e permanente, per glorificare Gesù Cristo, Colui che ci ha tanto amato da dare la Sua vita per noi!
Gaetano Montante
Risveglio Pentecostale – gennaio 2022