“Raccoglietevi, rientrate in voi stessi, gente spudorata, prima che si esegua il decreto e quel giorno passi come la pula; prima che vi piombi addosso l’ardente ira del Signore, prima che vi sorprenda il giorno dell’ira del Signore! Cercate il Signore, voi tutti umili della terra, che mettete in pratica i suoi precetti! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse sarete messi al sicuro nel giorno dell’ira del Signore”. Così è scritto nel capitolo due del profeta Sofonia, nei versetti da uno a tre. L’intera profezia di Sofonia, avuta e scritta nel 620 a. C. circa, riguarda il Giorno del Signore, il giorno finale in cui Dio giudicherà gli empi e i ribelli. È un giudizio che, se non stiamo attenti, potrebbe coinvolgere… anche noi, che con questo testo biblico siamo chiamati a convertirci!
Parleremo così di questo forse, un avverbio di dubbio, ma che decisamente oggi può prevenire il dubbio e darci, come vedremo, invece… tanta, tanta certezza!
RACCOGLIETEVI…
La Bibbia nella versione Riveduta ripete due volte la stessa parola d’invito: Raccoglietevi, raccoglietevi… Nella Nuova Riveduta, invece, dice “Raccoglietevi, rientrate in voi stessi…”. È un pressante invito a radunarsi, per umiliarsi… mentre si è in tempo e prima che arrivi il tremendo giorno del giudizio di Dio! Le riunioni di culto, se si partecipa con sincerità e con umiltà, sicuramente aiutano a capire le proprie reali condizioni e, soprattutto, a trovare il Signore!
CERCATE IL SIGNORE…
Cercate il Signore, voi tutti umili della terra, che mettete in pratica i suoi precetti! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà!
Il primo invito è per i non credenti. Il secondo è per gli umili che già, in qualche modo, hanno ubbidito al primo. Essi devono cercare il Signore, la giustizia e l’umiltà!
Il Signore è l’unico Dio che esista, è Colui che oggi salva mediante Gesù Cristo, il Quale ha dato la Sua vita, ha versato tutto il sangue Suo, per riscattarci potentemente dal male e dal peccato. La giustizia è quella che il Signore Stesso concede mediante Gesù Cristo e che i veri convertiti ottengono e che poi sono chiamati a praticare.
L’umiltà è l’attitudine spirituale per cercare Dio, per realizzarLo e per ricevere ancora le Sue grazie.
FORSE SARETE MESSI AL SICURO nel giorno dell’ira!
Forse sarete messi al sicuro nel giorno dell’ira del Signore”. Quel forse può metterci in crisi e in grave angoscia, e toglierci ogni certezza. Non è così, però! Esso, infatti, non dipende affatto da Dio, ma da noi!
Il forse decade… se voi lo fate subito ed arrivate in tempo! Ebrei 4:7 ci ricorda, infatti: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!»
Il forse non c’è più… se si ha una conversione vera e non formale come quella di Simon mago in Atti 8. Aveva creduto, ma tragicamente non s’era mai ravveduto e nella Chiesa del tempo faceva il traffichino!
Il forse scompare… se perseveriamo nel tempo con impegno. In Matteo 24:12-13, Cristo stesso insegna: “Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” ed Ebrei 12:14 insiste: “Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore”.
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“FORSE”…
Di forse nella Bibbia pare ce ne siano 465, ma qui ne citiamo soltanto otto… Sono avverbi di dubbio, però alcuni di essi capovolgono il dubbio in certezza!
Un altro forse, come questo di Sofonia, si legge in Amos 5:15: “Odiate il male, amate il bene e, nei tribunali, stabilite saldamente il diritto. Forse il Signore, Dio degli eserciti, avrà pietà…”.
Parliamo ora, però, di qualche forse che si capovolge in certezza spirituale!
UN FORSE CHE NON PUÒ RIGUARDARE L’ONNIPOTENZA DI DIO
In Genesi 18:13-14, Sara dubitava di poter avere un figlio alla sua età e il Signore disse a suo marito Abramo: «Perché mai ha riso Sara, dicendo: “Partorirei io per davvero, vecchia come sono?” Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il Signore? Al tempo fissato, l’anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio»
La storia di Abramo è fondamentale nelle Sacre Scritture. Da essa scaturisce, in un certo senso, la promessa di salvezza per tutte le genti! Nelle benedizioni della salvezza e nelle Sue grazie, non poteva mancare una certezza di questo genere. Quando Dio promette una cosa, Egli l’adempie!
UN FORSE CHE ESALTA L’UNICITÀ DI DIO
Isaia 45:21: “Proclamatelo, fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunziato queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me”. È una sfida riferita a coloro che non sono credenti e addirittura vogliono combattere contro Dio!
Egli li chiama, se possono, a rispondere a domande impossibili… se prima non si ammette la Sua esistenza, la Sua rivelazione e il Suo piano di salvezza nella storia umana!
UN FORSE CHE PROCLAMA L’AMORE IMMUTABILE DI DIO
Isaia 49:14-16: “Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonata, il Signore mi ha dimenticata». Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi”. Sarebbe assurdo che una madre dimenticasse suo figlio e non se ne curasse!
Anche se, però, questo avvenisse, Dio non dimentica il Suo popolo e la Sua Chiesa e ne paga piuttosto il prezzo di riscatto!
UN FORSE CHE APRE LA PORTA ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
In Geremia 36:2-3, il Signore dice al profeta: «Prenditi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le parole che ti ho dette… Forse quelli della casa di Giuda, udendo tutto il male che io penso di far loro, si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia, e io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato». Dio certamente vuole salvare e parla, si manifesta per salvare! Il Suo popolo, però, vorrà capire, si convertirà per essere perdonato e salvato? Ecco che il forse, e lo ribadiamo, non è in Dio, nei Suoi pensieri e nel Suo piano, ma è soltanto nell’uomo!
UN FORSE CHE INSISTE SULLA VERA NECESSITÀ DI CONVERTIRSI.
Ezechiele 18:23: “Io provo forse piacere se l’empio muore? dice il Signore. Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive?”. Sarebbe del tutto assurdo un forse nei pensieri e nei piani di Dio! Egli vuole, prova piacere e “si adopera” – e con insistenza – affinché il peccatore e l’empio si ravvedano e possano vivere!
UN FORSE CHE, CON TANTA EFFICACIA, EVIDENZIA LA MORTE DI CRISTO PER SALVARCI
Romani 5:7-8 proclama: “Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”
La Parola di Dio qui dice ciò che forse farebbe un uomo! Per salvare un giusto, difficilmente si darebbe la vita! Per una persona buona “forse” qualcuno sì! Dio però ha fatto e fa molto, molto di più, perché… “Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi!”
UN FORSE CHE INDUCE AD ACCERTARSI SE ABBIAMO VERAMENTE CAMBIATO VITA.
Romani 6:1-3: “Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato…? No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso? O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati… sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita”
Paolo ha parlato ampiamente dell’opera di riscatto compiuta da Cristo e si pone questa domanda: “E allora, che diremo? Forse vogliamo restare nel peccato? No, affatto! Se ci siamo convertiti realmente e siamo stati battezzati con cognizione di causa… noi dobbiamo camminare in novità di vita!”
UN FORSE INFINE CHE RASSICURA SULLA POSSIBILITÀ E SULLA CERTEZZA D’OGNI BENEDIZIONE
Romani 8:31-32: “Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?”. Dio ha preconosciuti i veri credenti, poi li ha predestinati ad essere conformi al Figlio Suo, in seguito li ha chiamati, giustificati e, in prospettiva, li ha anche glorificati!
Dopo che Dio ha progettato, voluto e compiuto tutto ciò, Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio per salvarci… non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? Certamente!
FORSE… Se dipende da te e da me, si, è FORSE! Nella maggior parte dei casi e con quel forse, noi tutti ci perderemmo rovinosamente nella vita e per l’eternità!
Oggi, però, ciascuno di noi può arrendersi a Dio, nella luce straordinaria della Sua Parola e per mezzo di Cristo, non per restare nei vari forse, ma per avere tutte le certezze possibili e immaginabili!
Per i figli di Dio onesti e consacrati non ci sono i forse, ma i “sì” e gli “amen” in Cristo Gesù e nel grande piano di Dio! 2 Corinzi 1:18-22 proclama: “Or come è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è «sì» e «no». Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù… non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui. Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio. Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori”!
Paolo Lombardo
Risveglio Pentecostale – novembre 2020