Nel capitolo 27 degli Atti degli Apostoli troviamo la descrizione del naufragio di una nave su cui viaggiavano l’apostolo Paolo, un centurione, dei soldati, un equipaggio e vari prigionieri.
La nave viaggiava alla volta di Roma. In seguito ad una tempesta la nave venne distrutta vicino alle coste dell’isola di Malta. Tutti i naufraghi, chi a nuoto, chi su pezzi del relitto, riuscirono a raggiungere l’isola.
Faceva freddo e cadeva molta pioggia, ma gli abitanti del luogo accolsero tutti i malcapitati intorno ad un gran falò.
Questo passo, oltre ad essere la narrazione di un evento, è anche l’illustrazione della meravigliosa salvezza che Dio offre a tutti i naufraghi travolti dal peccato!
Nella narrazione dell’episodio troviamo termini che sono applicabili anche alla grande opera di grazia del Signore Gesù per coloro che si rivolgono a Lui come: bontà non comune ed accoglienza.
L’amore, la bontà e la misericordia di Dio ci hanno permesso e ci permettono di accostarci alla Sua grazia e di trovare soccorso. “Ma quando la benignità di Dio, nostro salvatore, e il Suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, egli ci salvati, non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la Sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo” (Tito 3:4,5).
Paolo ed altre 275 persone persero tutto nel naufragio. Sbarcarono sull’isola e si sentirono accolti dai Maltesi.
È bello sentirsi accolti! Dio ci ha accolti e ci accoglie! “Qualora mio padre e mia madre m’abbandonino, il Signore mi accoglierà” (Salmo 27:10).
Ecco una delle accuse rivolte a Gesù: “Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: costui accoglie i peccatori e mangia con loro” (Luca 15:2); ed ancora: “Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono, ed Egli li accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avevano bisogno di guarigione” (Luca 9:11).
Dio chiama anche ogni credente rigenerato dallo Spirito Santo ad esercitare accoglienza verso il prossimo. “Accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti”. (Romani 15:7)
Questo gran fuoco acceso dai Maltesi aveva quasi del miracoloso!
I naufraghi poterono asciugarsi e trovare ristoro.
Quel fuoco è rappresentativo di un altro fuoco: quello della presenza, della benedizione di Dio e dell’azione guaritrice dello Spirito Santo!
Quel fuoco riscalda il cuore freddo e distrutto dalle tempeste della vita, asciuga, guarisce le ferite, i dolori dell’anima.
Non ci fa sentire i morsi del “freddo” delle difficoltà e delle prove.
Quel fuoco distrugge tutto ciò che in noi è causa di morte: il peccato. Quel fuoco è per tutti!
Tra gli accolti c’erano marinai, carcerati, c’era il dotto Paolo, c’erano i militari ed il centurione, c’erano delinquenti di vario genere.
Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed io vi darò riposo” (Matteo 11:28). Disse anche: “Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me e colui che viene a me io non lo caccerò fuori” (Giovanni 6:37).
Il fuoco della presenza di Dio è sempre acceso. È acceso per te, per me, per tutti! Accostiamoci ad esso!
Antonio Di Bello
da Risveglio Pentecostale settembre 2020