C’era una volta… così inizia ogni “favola” raccontata dai nonni ai loro nipotini. Qui però non riporto una bella favola, ma storia vera, vissuta e raccontata da chi lo può fare essendone stato testimone. Il tutto è iniziato nel lontano 1959 quando un giovane torinese, di professione panettiere, ha incontrato una bella giovane credente di nome Anita Casolaro che lui, Carlo Supertino, chiamerà poi amorevolmente “Ani”. Questa giovane credente gli ha parlato di un Gesù vivente che può dare senso alla sua vita vuota, nonostante fosse piena di tanto divertimento; discoteche, ballo, compagnie, il tutto dopo il lavoro di panettiere, con levata la mattino alle 4. Invitato da Anita ad un incontro “dove si prega”, presso una famiglia, Carlo è andato non per pregare, ma per stare con Anita ma… Gesù ha compiuto il miracolo nel cuore di Carlo e tutto è cambiato. Successivamente Gesù lo ha chiamato al Suo servizio assieme alla sua cara Anita, nel frattempo diventata sua moglie. È impresa ardua riassumere questo “servizio” in poche righe. Certo è che non hanno lesinato nella consacrazione di loro stessi e della loro famiglia pur di adempiere alla chiamata del loro amato Gesù. Il Signore ha chiamato a casa prima il fratello Carlo Supertino il 22 marzo 2018 e successivamente la sua cara “Ani”, Anita Casolaro, il 19 dicembre 2020. Quando raccontavano le loro esperienze di vita nel Signore attorno al tavolo della loro piccola e modesta cucina, i loro occhi non mancavano mai di rigarsi di lacrime ricordando le grandi meraviglie che il loro amato Gesù aveva operato in loro favore. Il tutto terminava sempre con: “Ora leggiamo la Parola di Dio e poi preghiamo”. Non mancavano mai su quella tavola di cucina tre cose: la Parola di Dio, la Bibbia, tanti ricordi di benedizioni della fedeltà di Dio e l’immancabile Karkadè. In questa loro testimonianza la sorella Anita non trascurava di ricordare a noi allora giovani “Quando il Signore chiamò il mio Carlo al Suo servizio chiedendogli di andare a Verona, in Veneto (che per noi era lontano come l’Africa), mi ribellai al Signore con un fermo e ripetuto «No, mai! Non lascerò la mia casa, la mia famiglia, la mia comunità, il mio lavoro, no, mai!». Ma una sera, mentre pregavo dopo l’ennesimo «No», distintamente udii la chiara voce di Gesù nel mio cuore dirmi: «Mia cara Anita, io ho dato la mia vita sulla croce per te e tu non saresti disposta ora a sacrificare un po’ di te per me?». A quel punto crollai e dissi «Sì!». Dopo qualche tempo, caricate poche cose su un vecchio furgoncino con Calo, Anita, Lidia di sei anni e Ester di pochi mesi partimmo, destinazione Verona, Veneto”. È impossibile parlare del fratello Carlo senza parlare anche della sorella Anita e viceversa. Lei lo seguiva ovunque, quando possibile, pur di servire Gesù; vento, acqua, nebbia (quella padana di allora), varie difficoltà, dolorose malattie e relativi interventi chirurgici per lei… Per riassumere brevemente la testimonianza della sorella Anita Casolaro userei il verso della Parola di Dio di Proverbi 31:10 “Una donna forte e virtuosa, chi la troverà?”. Il fratello Carlo ha potuto sperimentare: “Il cuore di suo marito confida in lei” (Prov.30:11). La sorella Anita il 16 dicembre 2020 è stata chiamata a casa dal suo amato Gesù e ha potuto sentirsi dire: “Va bene, buono e fedele servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. Lì ha incontrato il suo amato Carlo, per tutta l’eternità. “Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la Parola di Dio; e considerando quale sia la fine della loro vita, imitate le loro fede” (Ebrei 13:7). Il Signore ci conceda di entrare nella schiera di coloro dei quali si possa dire: “Benché morti, parlano ancora” (cfr.Ebrei 11:4), come il fratello Carlo Supertino e la sorella Anita Casolaro.
con la Chiesa di Verona, Gigi Borelli e Mauro Stevanato
Risveglio Pentecostale – febbraio 2021