Filippo Costa nacque a Misilmeri, una cittadina alle porte di Palermo, nel marzo del ‘57. I primi anni di vita li trascorse in diversi paesi dell’entroterra palermitano seguendo il lavoro di commercianti dei propri genitori, i quali si stabilirono definitivamente in un quartiere popolare di Palermo a metà degli anni 60. E’ in questo quartiere, dentro il piccolo negozio di alimentari gestito dalla famiglia Costa, che Filippo sentì parlare di Gesù per la prima volta, da un amico di famiglia convertitosi al Vangelo poco tempo prima, di nome Salvatore Turdo. Quasi per cortesia, all’età di 19 anni, Filippo accettò l’invito a partecipare ad una riunione di culto nella comunità evangelica di Monreale e fu proprio in quella riunione che, compunto nel cuore dalla predicazione della Parola di Dio, accettò Gesù e divenne un cristiano.
Nei mesi successivi ricevette il battesimo nello Spirito Santo e fin da subito cominciò a collaborare con il Pastore Domenico Cilio nelle attività della comunità di Monreale, Altofonte, Pioppo e Palermo – Borgo Nuovo. La collaborazione continuò fino al 1996, quando prese ufficialmente la conduzione della comunità ADI di Monreale, incarico che portò avanti fino al 2011.
Pur svolgendo un lavoro secolare, il fratello Filippo Costa dispose del suo tempo per prendersi cura di diverse comunità nel corso degli anni. Dal 2007 al 2015 curà le comunità di Alcamo (TP), mentre attualmente pasturava le comunità di Cinisi-Terrasini e Mezzojuso.
Molti giovani siciliani lo ricordano per i suoi contributi prestati ai vari turni di campeggio del Centro Elim, altri per l’entusiasmo che metteva nel coinvolgere ogni fascia d’età nelle attività comunitarie più disparate.
I primi giorni del mese di dicembre 2020, il Fratello Filippo è risultato positivo al Covid-19 e, per una serie di eventi coincidenti ma pur sempre sotto il controllo sovrano di Dio, a distanza di pochi giorni la sua condizione è peggiorata fino a quando, la mattina del 24 dicembre, il Signore lo ha richiamato a Casa.
Filippo ha lasciato la sua famiglia, le sue comunità ed il suo lavoro e si è ricongiunto con il Suo Gesù che molti anni addietro lo aveva salvato.
Oggi di lui non ricordiamo delle gesta straordinarie, né tanto meno la vita di un uomo perfetto, ricordiamo la storia di un uomo, salvato per Grazia, che ha servito Dio e la Chiesa.
Gianluca Costa
Risveglio Pentecostale – febbraio 2021